A tutte le donne

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.

In occasione della Giornata mondiale contro la Violenza sulle donne posto questa stupenda poesia di Alda Merini sperando che non ci debbano più essere giornate per ricordare che la violenza sulle donne, di qualsiasi tipo essa sia, è un atto spregevole e inqualificabile.

Le caramelle di Siviglia

Anche la scorsa domenica ho parlato dei torroni di Beaune…..questa ho deciso di continuare nella saga dei dolci con le caramelle di Siviglia. Se volete fare un viaggetto in questa splendida città andalusa fatelo intorno al 6 gennaio e tornete in aereo con le tasche  piene di caramelle e gelatine…Gli spagnoli, infatti, festeggiano l’arrivo dei Magi e nello specifico di Baldassarre, facendo sfilare dei carri molto simili ai nostri di Carnevale per le vie della città….da questi carri i figuranti lanciano sulle persone  quintali di caramelle e gelatine e giochi di ogni sorta per i bambini. L’atmosfera è piacevolissima e si ritorna bambini all’istante. Io non sapevo più dove mettere caramelle ma la voglia di riuscire a prenderle al volo mentre le  lanciavano dai carri era irrefrenabile e, il giorno dopo, per evitare di dover pagare un sovrappiù per i kg al check in, le ho ridistribuite ai bambini sivigliani. Siviglia è stupenda in ogni periodo dell’anno perchè unisce lo stile arabo e quello spagnolo ma le caramelle sono le caramelle…

Esperimenti di weblogging collaborativi

Due settimane fa una collega che insegna ad Orta ed io abbiamo deciso di gemellare le nostre seconde medie per creare un esperimento di blog didattico nel quale i ragazzi potessero incontrarsi anche distanti e discutere di libri, film, esperienze personali. La proposta ai ragazzi é piaciuta tantissimo perché finalmente hanno dei lettori che non siano solo la prof….. ora la sfida sarà tenere a freno l’entusiasmo iniziale e mantenere la collaborazione per tutto l’ anno…. invito tutti ad andare sul blog e cercare di vedere al di là dei tecnicismi di scrittura…il blog in questione é Liberamentelibrum.blog spot.it…

I Torroni di Beaune

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In questa giornata piovosa e alluvionale devo cercare di far vagare il mio pensiero a qualcosa di dolce e rasserenante: i torroni di Beaune. Beaune é una deliziosa cittadina in Borgogna vicino Digione dove quest’estate ho trascorso qualche giorno distensivo. Se capitate per caso o volutamente in Borgogna andateci. Vale la pena perdersi nei suoi vicoli costellati di vinerie e pasticcerie, visitare l’Hotel Dieu un bellissimo e funzionale ospedale del 1400 costruito dai Duchi di Borgogna ma soprattutto mangiare il torrone…..delizioso. Torte di torrone fanno capolino dalle vetrine…..il paradiso dei golosi. Torrone alle fragole, alle ciliegie, ai pistacchi, ai mirtilli. In questo nubifragio……un pò di dolcezza non guasta.

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Quando torno stremata a casa la sera e vedo il mio Ernesto che mi corre incontro provando a buttarmi per terra con il suo dolce peso do 26 kg, anche se sono nervosa, stizzita o in acidità peggio di uno yogurth andato a male, un sorriso mi si apre sul viso e penso che alle volte, per andare avanti, basta poco: un cane pazzo che ti corre incontro con un pupazzo in bocca.

Edimburgo

Talvolta per riuscire a superare momenti particolarmente stressanti o lavorativamente intensi ho bisogno di pensare ai viaggi che ho già fatto e quelli che farò….spero….I posti visitati infatti per dirla con Leopardi lasciano un ricordo seppur vago e indefinito che permane nel tempo. A me un ricordo indelebile lo ha lasciato Edimburgo. Appena sbarcata dall’aereo mi sono sentita avvolta da un’aura magica e dalla tranquillità di un Paese dove le persone anche sotto il diluvio prendono la bicicletta e impassibili vanno a lavoro. Giungere a Edimburgo alle cinque di pomeriggio vuol dire buio….ma buio vuol dire il castello illuminato di violetto…senza fiato. La sera si cena presto in uno dei tanti pub caldi e accoglienti. Mai una volta mi sono sentita straniera o turista ma sempre accolta. Magari con curiosità..ma una curiosità accogliente. Se andate a Edimburgo passeggiate per il Royal Mile guardando i negozietti, bevete il blended whisky, cercate di incontrare qualche fantasma, portate un bastoncino di legno sulla tomba di Bobby, andate a Carlton Hill e godetevi il panorama, andate a visitare il tesoro della corona ma non chiamateli inglesi……we are Scottish miss But God Save The Queen

DUBBIO AMLETICO

Oggi mi sono resa conto di quanto il mio mestiere di insegnante sia difficile. Lo sapevo e anche bene ma la lezione di Docimologia seguita oggi al corso di abilitazione (il Pas o altrimenti detto PASsione) mi ha fatto riflettere su quante volte ho valutato soggettivamente e non oggettivamente un allievo. Troppe variabili in atto molte volte non permettono una valutazione olistica (parolone del quale mi compiaccio per dire generale) obiettiva. Sinceramente mi sono fatta un severo esame di coscienza e, nonostante la stanchezza infinita e i miei neuroni ormai più simili a criceti in pensione, sono giunta alla conclusione che spesso il comportamento di quei dolci pargoli dei miei allievi forse incide talora sulle loro valutazioni. Tuttavia se applicassi pedissequamente i criteri di valutazione quali (griglie, tabelle, rubriche, definizioni a priori degli obiettivi ed effettivo svolgimento) non so quanti avrebbero risultati soddisfacenti. Quindi il dubbio rimane meglio essere rigidamente oggettivi o  talora soggettivi ma più morbidi? Forse in medio stat virtus e ai posteri o meglio ai discenti l’ardua sentenza…

Racconti anagrammatici

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Nell’ambito del percorso di abilitazione all’insegnamento che sto affrontando che definirei di PASsione, una lezione di didattica della letteratura prevedeva la scrittura di raccontini anagrammatici sotto uno pseudonimo ricavato da nome e cognome. Un alter ego di foscoliana memoria, un personaggio letterario con cui costruire storie e racconti. Qundi, d’ora in poi, chiamatemi EDERINA TIFROCA.

Genova per me

http://youtu.be/Ah1hiqgCDZI
È da ieri sera che le immagini di Genova ferita, infangata e sopraffatta dalla violenza dell’acqua e del fango mi fanno male nel profondo del cuore. Genova per me, parafrasando Conte, é la città della mia giovinezza, degli anni spensierati trascorsi all’ Università, delle ansie e delle gioie per gli esami, dei treni presi di corsa dalla stazione Principe per tornare a casa dopo le lezioni. Genova, per me che sono piemontese, voleva dire alzarsi la mattina alle sei con la nebbia, prendere il treno e arrivare a Principe e vedere il sole. Non posso vedere la città che ho amato di più e che amo tutt’ora ridotta così. Per cercare di sopportare la visione di Genova in questi giorni mi devo ricordare cos’é Genova per me e sono sicura che tornerà la Genova di sempre, piena di contraddizioni che tanto me la fanno amare.
Quindi, prima di addormentarmi, mi regalo le immagini della mia Genova: la focaccia comprata nei carugi e mangiata sulla panchina del porto mentre guardo il mare, i bar di via Balbi dove ho fatto colazione mille volte, l’ingresso della facoltà di Lettere, le canzoni di De Andrè, lo shopping in via xx settembre, il tramonto a Boccadasse, le attese alla stazione di Principe, le serate trascorse in compagnia degli amici a mangiare pesce al Porto Antico, il panorama di spianata Castelletto, il profumo dei libri mentre studiavo alla Biblioteca dell’Attore, la magia delle luci alla sera, il sapore di un bacio inaspettato mentre guardo il mare. Questa é Genova per me